Archivio per giugno, 2009

QUEEN – ANOTHER ONE BITES THE DUST (The Game)

Posted in Queen with tags , , , , , on 11 giugno 2009 by blackout87

C’è la firma di John Deacon in calce al brano attraverso il quale l”Armata regale” ha “aperto” agli appassionati della musica ballabile. Il bassista, per la verità, ha spiegato più volte di essersi ispirato a delle sonorità soul per comporre questo brano, ma – sprovvisto di ulteriori elementi oltre al titolo e all’inconfondibile giro di basso – sottopose l’idea al resto del gruppo per il completamente.

Toccò quindi ai compagni ricamare su “Another One Bites The Dust” un motivo dal gusto splendidamente crossover. Il testo evoca atmosfere da coprifuoco, caratterizzate dallo sferragliare delle armi automatiche e da regolamenti di conti, un po’ come in “Murder Inc”di Bruce Springsteen.

Pubblicata come singolo per lanciare “The Game”, la canzone divenne popolare soprattutto negli Stati Uniti, grazie ai numerosi richiami di marca nera.

 

Ooh, let’s go
Steve walks wanly down the street,
With his brim pulled way down tow,
Ain’t no sound but the sound of his feet.
Machine guns ready to go
Are you ready, are you ready for this ?
Are you hanging on the edge of your seat ?
Out of the doorway the bullets rip
To the sound of the beat
Another one bites the dust
Another one bites the dust
And another one gone, and another one gone
Another one bites the dust
Hey, I’m gonna get you too
Another one bites the dust
How do you think I’m going to get along,
Without you when you’re gone
You took me for everything that I had,
And kicked me out on my own
Are you happy, are you satisfied ?
How long can you stand the heat ?
Out of the doorway the bullets rip
To the sound of the beat
Another one bites the dust
Another one bites the dust
And another one gone, and another one gone
Another one bites the dust
Hey, I’m gonna get you too
Another one bites the dust
Another one bites the dust
Another one bites the dust
Another one bites the dust
Another one bites the dust
There are plenty of ways you can hurt a man
And bring him to the ground
You can beat him ,yoy can cheat him, you can
Treat him bad and leave him when he’s down
But I’m ready, yes I’m ready for you
I’m standing on my own two feet
Out of the doorway the bullets rip
Repeating to the sound of the beat
Shoot out!
All Right!

 

Un altro morde la polvere

Su, andiamo!
Steve cammina pallido per strada,
Con la tesa del cappello tirata giù
Non c’è altro suono che il rumore dei suoi passi,
Le mitragliatrici pronte a sparare
Sei pronto, sei pronto per questo
Tieniti forte alla sedia
Qui fuori fischiano le pallottole
Al ritmo delle battute
Un altro morde la polvere
Un altro morde la polvere
E un altro è andato, un altro è andato
Un altro morde la polvere
Ehi, beccherò anche te
Un altro morde la polvere
Come pensi che possa cavarmela?
Senza di te quando tu non sei più qui
Mi hai preso tutto ciò che avevo,
E mi hai buttato fuori da solo
Sei contento, sei soddisfatto?
Per quanto ancora potrai sopportare queste prove
Qui fuori fischiano le pallottole
Al ritmo delle battute
Un altro morde la polvere
Un altro morde la polvere
Un altro morde la polvere
Un altro morde la polvere
Ehi, beccherò anche te
Un altro morde la polvere
Un altro morde la polvere
Un altro morde la polvere
Un altro morde la polvere
Un altro morde la polvere
Ci sono molti modi con cui puoi colpire un uomo,
E abbatterlo
Puoi batterlo, puoi ingannarlo, puoi
Trattarlo male e abbandonarlo quando è giù
Ma io sono pronto, sì sono pronto per te
Sto sui miei piedi
Qui fuori fischiano le pallottole
A ripetizione, al ritmo delle battute
Falla finita!
Va bene! 

 

 

 

UN BEL GIOCO: QUEEN – THE GAME 1980

Posted in Queen with tags , , , on 10 giugno 2009 by blackout87

the game

The Game”, questo è il titolo del nono disco dei Queen, uscì contemporaneamente all’inizio del nuovo tour americano della band. Per la prima volta, il suono del gruppo era “arricchito” da un sintetizzatore. Alcuni fan, specie coloro che seguivano il quartetto dagli esordi, si stupirono, ma ciò non impedì ai Queen di arrivare, per la terza volta, al primo posto delle classifiche inglesi.

La vetta arrivò anche negli Stati Uniti (dove l’album restò per ben quarantatré settimane nelle chart, contro le “appena” diciotto del Regno Unito) e piazzamenti di rilievo vennero conquistati in Giappone, Olanda e finalmente in Italia (nono posto, ventitré settimane)

Durante la tournée americana uscì il nuovo singolo destinato elusivamente a quel paese: “Another One Bites The Dust”. L’inconfondibile sonorità “nera” consentì un facile numero uno nella chart statunitense.

QUEEN – DON’T STOP ME NOW(Jazz)

Posted in Queen with tags , , , on 10 giugno 2009 by blackout87

Mancano tre anni al coinvolgimento della band inglese nella realizzazione della colonna Sonora di “Flash Gordon”, ma la fantascienza è già nelle preferenze dei nostri. Difficili infatti immaginare il Signor Fahrenheit diversamente da come personaggi con nomi del genere vengono dipinti in numerose pagine (sia televisive,che letterarie) di sci –fi. Anche se il desiderio “voglio fare di te un uomo supersonico” va nella stessa direzione, sensazione rafforzata del fatto che Mercury canta, tra l’altro, “sono un razzo alla volta di Marte”.

Don’t Sto Me Now” è stata il secondo tratto da “Jazz” (con “In Only Seven Days” come b- side).

IN VETTA ALLE ALPI: QUEEN – JAZZ 1978

Posted in Queen with tags , , , on 8 giugno 2009 by blackout87

queen_jazz

Il 33 giri che ha per copertina un motivo ripreso da un graffito notato da Mercury sul muro di Berlino, è il primo a nascere interamente a sud della Manica.

Direttamente dalla Francia, l’”Armata regale” volò alla volta degli States, per uno degli innumerevoli tour di quegli anni. Fu proprio nel “nuovo mondo”, tra un concerto e l’altro, che il gruppo promosse, alla presenza congiunta dei rappresentanti della Emi e della Elektra e dell’abituale stuolo dei giornalisti di tutto il mondo, l’album “Jazz”.

Si arrivò così all’uscita dell’Ip, con il solito “fuoco di fila” da parte dei giornali musicali. “Un disco perfetto da regalare per Natale a qualche parente sordo”, scrisse addirittura il critico del New Musical Express.

Ciò nonostante, la band sapeva bene per chi avrebbe battuto il cuore dei fan e “Jazz” occupò quasi immediatamente la seconda posizione della chart dei 33 giri inglesi.

Concluso,in quel di Los Angeles, il tour americano, i Queen tornarono in Europa. Ad attenderli, con inizio il 12 gennaio 1979, una serie di ben ventisette date, che li avrebbe portati per la prima volta in Jugoslavia, stretti dall’abbraccio di un pubblico sempre più numeroso.

Il nuovo album, nel frattempo, si piazzò al sesto posto negli Stati Uniti, al quinto in Giappone, al quarto in Olanda e a un pessimo trentaseiesimo in Italia.

Da esso vennero inoltre tratti i singoli “Don’t Stop Me Now”, “Jealousy” e, limitatamente ad alcuni paesi “Mustapha”.

QUEEN – WE ARE THE CHAMPIONS (News Of The World)

Posted in Queen with tags , , , on 7 giugno 2009 by blackout87

Assieme al brano che la precede in “New Of The World”, “We Are The Champions” ha assunto il carattere, nel tempo, di vera e propria “insegna” dell’”Armata regale”. Visto il testo, in cui Freddie afferma “siamo i campioni del mondo”, anche questa canzone ha avuto un utilizzo prevalente nell’ambito di manifestazioni sportive importanti.

In effetti, lo stesso Mercury, nel 1978, affermò di averla scritta pensando al calcio. Altre strofe, come quella in cui compaiono i versi “Ma non è tutto rose e fiori/ Non è stato un viaggio di piacere/ La considero una sfida di fronte/ All’intera razza umana” hanno però suscitato altre interpretazioni, in favore a volte degli omosessuali o di altre categorie considerate marginali.

L’autore del testo, però, ha sempre versato acqua sul fuoco, sostenendo che tutto possono identificarsi in “We Are The Champions”, dal momento che non esiste un riferimento particolare in essa, L’unica fonte di ispirazione ammessa è “My Way” di Frank Sinatra.

QUEEN – WE WILL ROCK YOU (News Of The World)

Posted in Queen with tags , , , , on 5 giugno 2009 by blackout87

Non c’è stadio, negli Stati Uniti, in cu l’inconfondibile base ritmica di questo brano non sia risuonata almeno una volta, per trasmettere slancio e incitazione ai beniamini della squadra di casa. “We Will Rock You”, uscito come singolo dal doppio “lato A” (l’altra facciata era occupata dall’altrettante “sportiva” “We Are The Champions”), è probabilmente la canzone che più identifica la band.

Celebre, tra l’altro, nei primi anni Novanta, il ricorso alle parole del titolo da parte del presidente statunitense George Bush, nella sua “dichiarazione di guerra” all’Iraq di Saddam Hussein.

Per quanto riguarda le liriche, non ci sono particolari significati da mettere in evidenzia. In tre strofe, vengono fotografati altrettanti momenti della vita di una persona: l’adolescenza, la gioventù e la vecchiaia, tutte comunque vissute all’insegna del motto “mai arrendersi”. La popolarità, in questo caso, è dovuta essenzialmente all’estrema orecchiabilità del brano e al ringhioso di chitarra finale tutto Brian May.

 

Aah
Buddy you’re a boy make a big noise
Playin’ in the street gonna be a big man someday
You got mud on your face
You big disgrace
Kickin’ your can all over the place
Singin’

We will we will rock you

Buddy you’re a young man hard man
Shouting in the street gonna take on the world someday
You got blood on your face
You big disgrace
Wavin’ your banner all over the place

We will we will rock you

Buddy you’re an old man poor man
Pleadin’ with your eyes gonna make you some peace

someday
You got mud on your face
Big disgrace
Somebody better put you back into your place

Noi Ti Scuoteremo

Buddy sei un ragazzino che fa un gran casino
giocando in strada sarai un grande uomo un giorno
hai del fango sul volto
Tu disgraziato
Dando calci alle lattine ovunque
cantando

Noi ti scuoteremo

Buddy sei un giovane uomo, un duro
urlando per la strada sfiderai il mondo un giorno
hai del sangue sulla faccia
Tu disgraziato
sventolando la tua bandiera ovunque

Noi ti scuoteremo

Buddy sei un vecchio, povero uomo,
I tuoi occhi  un giorno avranno pace
hai del fango sulla faccia
Tu disgraziato
qualcuno ti rimetterà al tuo posto.

CAMPIONI DEL MONDO: QUEEN – NEWS OF THE WORLD 1977

Posted in Queen with tags , , , on 3 giugno 2009 by blackout87

News Of The World

La sesta prova dei Queen a 33 giri contiene un evidente cambio di registro. La loro musica diventa molto più immediata di quanto non lo fosse stata in “A Night At The Opera” e “A Day At The Races”, in cui arrangiamenti sontuosi e impeti corali erano all’ordine del giorno. La prova maggiormente visibile di questa “correzione di rotta” è costituita dai due brani che aprono l’album. “We Will Rock You” e “We Are The Champions” svelano, sin dal primo ascolto, la loro identità di “inni” dall’indiscutibile adeguatezza a sottolineare imprese sportive, tanta è l’energia in essi racchiusa.

Non a caso centinaia di giornalisti televisivi nel mondo li adotteranno come commento musicale per le gesta dei campioni di turno. Con “News Of The World”, registrato nella seconda metà del 1977 e seguito da un tour degli Stati Uniti protrattosi sino alla fine dell’anno, l’”Armata” strizza pure l’occhiolino a generi fino ad allora scarsamente privilegiati. “Fight From The Inside” di Roger Taylor è infatti intrisa di ridondanze funky. Certo, è ben poco rispetto alla “tegola” disco che cadrà sulla testa del quartetto nel giro di qualche anno, ma basta per riconoscervi l’ennesimo segnale di cambiamento. Forse è anche per il disorientamento creato nei fan che, a differenza dei due album che lo avevano preceduto, “News Of The World” non arriverà al numero uno della classifica britannica dei 33giri, ma si fermerà al quarto posto.

Le cose andranno leggermente meglio negli Stati Uniti, con una posizione in più e trentasei settimane nella chart. Risultato analogo in Giappone e, tanto per sottolineare ancora una volta l’eterogeneità dei gusti del pubblico in uno stesso continente, gradino più alto del podio in Olanda, paese in cui i Queen conoscevano già da qualche tempo una discreta popolarità.

Il sesto album della band di Freddie Mercury, in Italia non sarà certo un successo di portata epocale: sedicesimo posto e appena sette settimane di permanenza in classifica.

Scarso l’interesse o scarsa la capacità del pubblico di riconoscere la buona musica?Chissà.

QUEEN – DROWSE (A Day At The Races)

Posted in Queen with tags , , , , on 2 giugno 2009 by blackout87

Puntuale all’appuntamento con il microfono anche in “A Day At The Races”, Roger Taylor firma questa semplice quanto diretta descrizione del momento di riposo per eccellenza: la domenica pomeriggio. Con questo tema, Freddie si era già cimentato ai tempi di “Lazing On A Sunday Afternoon” ma il batterista compie l’esercizio in chiave maggiormente autobiografica. Volge quindi il suo sguardo al passato, quando non era ancora una rock star di successo e aveva tempo per annoiarsi la domenica pomeriggio.

Giorni in cui “apprendevamo/ Più in una sala da biliardo che a scuola/ Con gli oziosi perdigiorno del centro/ Guardando la vita notturna, le luci e il divertimento”. Roger confessa candido: “Non ho mai voluto essere il ragazzo della porta accanto/ Ho sempre pensato che sarei stato qualcosa di più”, ma “non è facile per un ragazzo di provincia/ Pensare bene e poi agire male”. Forse, viene spontaneo pensare a distanza di quasi trent’anni, è proprio in questi versi conclusivi che si cela il segreto del successo dei Queen.

 

È la strana sonnolenza delle domeniche pomeriggio

Che ti annoiava fino alle lacrime

I perenni pretesti per distruggere i tuoi momenti buoni

Al pensiero della vita da adulto

È una prigione verticale, tutte le cose raccontate

Per l’eroe di ogni giorno tutto si riduce a nulla

E ci sono tutte le ragioni per vivere o morire

Quando di è giovani e le preoccupazioni sono poche

 

Sulla strada qui fuori

Ci riunivamo per incontrarci

E ciondolavamo lungo i marciapiedi senza tregua

con passo inquieto

per metà del tempo

apprendevamo

più in una sala da biliardo che a scuola

con gli oziosi perdigiorno del centro

 

guardando la via notturna, le luci e il divertimento

non ho mai voluto essere il ragazzo della porta accanto

ho sempre pensato che sarei stato qualcosa di più

ma non è facile per un ragazzo di provincia

non è affatto facile

pensare bene e poi agire male

è tutto più facile stando in una poltrona

ondate di alternative lambiscono la mia indolenza

suppongo che mi farò le uova in camicia per colazione

QUEEN – GOOD OLD – FASHIONED LOVER BOY (A Day At The Races)

Posted in Queen with tags , , , on 1 giugno 2009 by blackout87

Freddie Mercury spalanca nuovamente la finestra sulla sua indole istrionica. Grazie a “Good Old – Fashioned Lover Boy” si capisce una volta di più che il suo sogno nel cassetto è di elevarsi (sino a dimenticarle) sulle piccole disperazioni quotidiane, per condurre un’esistenza in cui le negatività non esistano e nutrirsi esclusivamente di amore e di sentimenti nobili.

Le atmosfere del brano sono ilari e sbarazzine (anche se la base di piano conferisce un tocco classico all’insieme). Nell’insieme spiccano il lusso e lo sfarzo  già dipinti in “The Millionaire Waltz”. Il frontman si candida al ruolo di “buon amante vecchio stile”, raccontando di cene al Ritz, di rientri in berlina e provocansi con l’invito al suo partner immaginario: “Vieni a sederti nel mio caldo seggio  d’amore/ E dopo dimmi come ti sentirai bene”.